LA NOSTRA STORIA
"Vivere in salute è il desiderio di tutti. È ciò che maggiormente accomuna gli esseri umani ovunque nel mondo. Come medico ho imparato che finchè esisteranno gli esseri umani ed esisteranno le malattie, ci sarà sempre qualcuno impegnato a curarli.
Mi conforta sapere che il desiderio di condividere il benessere è una parte integrante eunificante della nostra storia: è il motivo per cui sono felice di praticare la medicina ogni giorno. Ed è anche affascinante, perché il trattamento della salute e della malattia ha dato vita a una vasta gamma di approcci, trasversali al tempo e allo spazio. Culture di ogni epoca hanno tentato di rispondere all’eterno quesito: cosa possiamo fare per restare in salute?
Da specialista in medicina fisica e riabilitazione nutro un particolare interesse per la quantità e la varietà delle terapie mirate alla consapevolezza dei movimenti corporei che si sono sviluppate ovunque nel corso dei secoli. Parlo della medicina manuale, basata sull’esattezza delle pratiche manipolative del medico; ma anche dell’esercizio terapeutico, basato sul corretto gesto motorio del paziente; e delle infinite varianti ottenute dall’interazione/combinazione tra le pratiche e l’esercizio.
L’ampiezza del repertorio di queste varianti, pratiche (che definiamo “hands on”) ed empiriche,appare del tutto logica, dato che il corpo in movimento è la manifestazione più complessa e completa di quello che siamo a tutti livelli: intellettuale, fisico, spirituale e sociale.
Il linguaggio del corpo, ancor più del linguaggio verbale, ha radici profonde nella realtà; è l’“integrale” tra ciò che abbiamo in comune con ogni essere umano, il nostro corpo, e ciò che ci rende tutti diversi l’uno dall’altro, le nostre esperienze personali. Il corpo e il suo movimento sono la “membrana” di gran lunga più sofisticata che possediamo, per la loro prerogativa di filtrare tutte le esperienze in entrata e in uscita. Noi trasformiamo le esperienze, e da esse veniamo trasformati.
Ma i gesti e i movimenti che costituiscono il linguaggio del corpo sono incredibilmente complessi. Se è infatti vero che siamo riusciti a creare dei computer in grado di batterci a scacchi, è altrettanto vero che non siamo ancora riusciti a realizzare robot capaci, non diciamo di competere con noi, ma nemmeno di imitarci in maniera convincente quanto a velocità, eleganza e flessibilità, in una funzione apparentemente semplice come quella di camminare eretti.
L’aver compreso la complessità di ciò che tutti condividiamo mi ha portata a riflettere su alcuni quesiti fondamentali:
Se siamo tutti sulla stessa barca, se la sfida è la percezione del corpo, come mai tante idee così diverse sull’invecchiamento e la morte – come mai tante soluzioni eterogenee a problemi comuni e fondamentali quali la malattia e l’infermità? E, ancor più interessante: come mai esistono definizioni così differenti della salute e dei suoi aspetti? Alcune soluzioni sono migliori di altre, o sono semplicemente limitate nel tempo e nello spazio? La medicina occidentale premoderna e la medicina tradizionale cinese forniscono più risposte dei nostri metodi odierni? Il fatto che abbiamo a disposizione una tecnologia sempre più avanzata e globalizzata per il trattamento delle patologie gravi, significa forse che stiamo facendo progressi nella soluzione di tutti i problemi di salute? Oppure stiamo dimenticando qualcosa? Perdendo qualcosa? Ci stiamo forse allontanando da alcune verità basilari su come possiamo vivere meglio in rapporto con la nostra identità e la nostra integrazione con l’ambiente?
Ma soprattutto, essendo un medico, e non un politico né un sociologo o un filosofo, mi sono chiesta: è possibile aiutare i miei pazienti a superare la malattia e a trovare un sano, pieno, pacifico equilibrio all’interno di questo mondo multiculturale e tecnologico sfruttando proprio questa “comune diversità”? E posso farlo partendo dal livello che meglio conosco, cioè il corpo umano vivo e nella sua interezza?
Nel corso degli anni ho studiato e praticato molti diversi approcci diagnostico-terapeutici proprio per rispondere a queste domande. L’approccio integrato e l’approccio transculturale si sono rivelati i migliori per me, che vivo e lavoro in un paese occidentale globalizzato.
Il metodo transculturale mi ha consentito di considerare tutti i punti di contatto e divergenza in merito alla salute umana e al movimento - per affrontare in maniera più efficace il problema che il paziente mi sottopone. È inoltre nell’individuazione precisa delle divergenze di pensiero e delle soluzioni terapeutiche sviluppate per curare problemi analoghi, che scopro i più grandi tesori clinici. Al contrario mi sono resa conto che i metodi e le “strategie di marketing” che tentano di conglobare diverse tradizioni mediche in un unico approccio, o di incasellarle secondo una gerarchia rigida risultano limitanti, poco raffinati e spesso esageratamente dispendiosi per il paziente.
L’approccio transculturale, combinato con la passione per la medicina clinica e l’attenzione a un solo paziente alla volta, ha rappresentato la forza trainante dei miei trent’anni di professione medica. Ma questo approccio è anche alla base del gruppo di medicina integrata che ho fondato oltre quindici anni fa: AIM for Health (Active integrative medicine for health).
Siamo un gruppo di professionisti con esperienze e specializzazioni diverse. Ad accomunarci è il desiderio di trovare la migliore soluzione per la salute, intesa nella sua interezza per ogni paziente che si rivolga a uno qualunque di noi. Quando visitiamo il paziente, trattiamo con altrettanto scrupolo e attenzione la salute e la malattia, ma l’obiettivo ultimo della nostra terapia è sostenere la salute. Abbiamo compreso infatti che la ricerca della salute e della vitalità, la ricerca di una percezione del corpo serena e soddisfacente è quello a cui ogni essere umano ambisce, quello che ci accomuna intimamente.
Per raggiungere questo risultato non ci limitiamo a trattare il problema specifico con iniezioni, e prodotti farmaceutici o parafarmaceutici, ma ci focalizziamo sul movimento terapeutico. Se consideriamo il corpo umano, vediamo che vita e movimento sono sinonimi. La differenza tra la vita e la morte sta nella qualità del movimento dinamico armonioso ad ogni livello della nostra esistenza, dalla rigenerazione del codice genetico all’uso coeso del linguaggio del corpo. Ogni prescrizione di movimento terapeutico è unica, su misura per un determinato individuo e per la sua peculiare percezione del corpo. Proprio come una stessa dieta non si addice a tutti, così uno stesso tipo di movimento non funziona per tutti.
Collaboriamo per offrire assistenza medica su un ampio spettro di malattie, disabilità e situazioni di fragilità. Ciò avviene con una valutazione in team, interprofessionale e spesso simultanea, condotta da un medico con la partecipazione di fisioterapisti, osteopati, istruttori di yoga e di tai chi. Ne scaturisce un piano terapeutico completo e graduale, transculturale, frutto di una molteplicità di tradizioni terapeutiche, volto nel suo complesso a promuovere la salutogenesi del paziente. La diversità delle tradizioni mediche praticate a livello di eccellenza dai membri del nostro gruppo, ci garantisce un vasto repertorio da cui attingere per mettere a punto una strategia salutogenica.
Siamo anche una scuola. Organizziamo corsi certificati teorico-pratici ECM sulle strategie terapeutiche della medicina tradizionale cinese: agopuntura, tu ina, qi gong, tai chi. Proponiamo inoltre corsi di tecniche manipolative osteopatiche, di anatomia funzionale e di fisiologia per yoga terapeutico.
Il nostro è un gruppo affiatato, e anche “transculturale” dal punto di vista delle pratiche di salute che svolgiamo quotidianamente: ciascuno di noi ha acquisito conoscenze di prima mano nelle aree di competenza degli altri individuando i più produttivi territori comuni, al fine di evitare sia vuoti sia costose ridondanze. Nei suoi quindici anni di vita il gruppo è cresciuto e si è compattato sensibilmente. Oggi le nostre cure al paziente sono ai massimi livelli qualitativi, e noi tutti siamo impegnati nel formare giovani leve insegnando loro il valore e il senso di un metodo di lavoro integrato come il nostro.
Metodologie specifiche basate su complessi sistemi di analisi ed esplorazione delle filosofie mediche da noi utilizzate, così come su un approccio scientifico critico, sono essenziali per passare dal semplice gruppo di professionisti qualificati che si muovono attorno allo stesso paziente a un team integrato altamente performante. Abbiamo codificato questo metodo di lavoro, e lo proponiamo sotto forma di corso, rivolto a quanti abbiano interesse a comprendere e apprendere come si avvii e alimenti uno scambio interprofessionale dai tratti così distintivi, e su una base assai più solida del mero interesse economico.
Offriamo inoltre un percorso di formazione culturale e scientifico centrato su anatomia, fisiologia e strategie di base del movimento terapeutico. Il corso è progettato per promuovere la comprensione delle somiglianze, ma anche delle differenze fra le diverse culture, nella ricerca della salute attraverso il movimento del corpo.
La nostra missione è prima di tutto clinica. Perchè ci sta a cuore poter offrire una “casa” unitaria e globale all’interno della quale i nostri pazienti recuperano la capacità di generare la propria salute. In secondo luogo puntiamo a diffondere il nostro metodo di medicina transculturale integrata insegnando ai professionisti impegnati nella cura a lavorare insieme in maniera creativa, efficace ed ergonomica.
Ma soprattutto il nostro obiettivo finale è trasformare il problema del paziente in un’opportunità di completezza e interazione: la consapevolezza, cioè, che le nostre somiglianze, come esseri umani, superano le differenze; ma che, per quanto assomigliare possa essere piacevole, comprendere e apprezzare le diversità è quello che ci aiuta a sopravvivere e a evolverci."
Daniela Jurisic, MD