Il progetto AIM for Health nasce sotto la guida della trentennale esperienza della dott.ssa Daniela Jurisic MD per la costituzione di un team di professionisti volto ad una duplice finalità: la cura dei pazienti e la formazione specialistica.
Entrambi gli obbiettivi vengono raggiunti attraverso un lavoro di squadra, l'equipe si adopera per la singola persona mettendo a disposizione l'alta specializzazione scientifica di ogni membro in modo integrato, transculturale e creativo.
Queste sono le chiavi del successo che negli ultimi 15 anni hanno portato all'eccellenza nel campo della formazione e alla guarigione di pazienti con quadri clinici complessi.
Il continuo aggiornamento e l'apprendimento di nuovi metodi di cura sono una parte caratterizzante del percorso professionale ed umano di ogni operatore impegnato in campo medico.
A.I.M. (Active integrative Medicine) offre come caratteristiche peculiari
Vivere in salute è il desiderio di tutti. È ciò che maggiormente accomuna gli esseri umani ovunque nel mondo. Come medico ho imparato che finchè esisteranno gli esseri umani ed esisteranno le malattie, ci sarà sempre qualcuno impegnato a curarli.
Se siamo tutti sulla stessa barca, se la sfida è la percezione del corpo, come mai tante idee così diverse sull’invecchiamento e la morte – come mai tante soluzioni eterogenee a problemi comuni e fondamentali quali la malattia e l’infermità? E, ancor più interessante: come mai esistono definizioni così differenti della salute e dei suoi aspetti?
Alcune soluzioni sono migliori di altre, o sono semplicemente limitate nel tempo e nellospazio? La medicina occidentale premoderna e la medicina tradizionale cinese forniscono più risposte dei nostri metodi odierni? Il fatto che abbiamo a disposizione una tecnologia sempre più avanzata e globalizzata per il trattamento delle patologie gravi, significa forse che stiamo facendo progressi nella soluzione di tutti i problemi di salute? Oppure stiamo dimenticando qualcosa? Perdendo qualcosa? Ci stiamo forse allontanando da alcune verità basilari su come possiamo vivere meglio in rapporto con la nostra identità e la nostra integrazione con l’ambiente?
Ma soprattutto, essendo un medico, e non un politico né un sociologo o un filosofo, mi sono chiesta: è possibile aiutare i miei pazienti a superare la malattia e a trovare un sano, pieno, pacifico equilibrio all’interno di questo mondo multiculturale e tecnologico sfruttando proprio questa “comune diversità”? E posso farlo partendo dal livello che meglio conosco, cioè il corpo umano vivo e nella sua interezza?
Daniela Jurisic MD
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